L’avvio di impresa al femminile è considerata una componente cruciale per l'empowerment delle donne.
Dal 2020 il Marocco ha sviluppato riforme per favorire la partecipazione attiva delle donne nell'economia locale, posizionandolo tra i paesi più lungimiranti nell’area MENA.
Secondo il Women, Business and the Law 2020, composto da 8 indicatori quali Mobilità, posto di lavoro, retribuzione, matrimonio, genitorialità, imprenditorialità, patrimonio e pensione, nella regione MENA Arabia Saudita e Tunisia sono rispettivamente gli altri due paesi in miglioramento su questi assi.
Recenti studi hanno evidenziato che in Marocco avviano attività donne con un alto livello di istruzione e/o una specializzazione attinente l’attività imprenditoriale, di età media di 39 anni, sposate e con più di 2 figli, con esperienza di gestione aziendale in attività di famiglia. Le imprese costituite sono di piccole dimensioni e coprono prioritariamente il settore servizi. In Tunisia, emergono per lo più le stesse caratteristiche, con una variazione sull’età media di 45 anni. Gli ostacoli percepiti in entrambi i paesi riguardano l’accesso al mercato e la difficoltà di accesso al credito: nel caso tunisino è emerso nel 80% delle intervistate e motivato con la carenza di precisione in fase di redazione del business plan. il 10% rileva un pregiudizio di genere da parte di fornitori e clienti.
Le istituzioni di Marocco e Tunisia si sono attivate per creare organismi di sostegno all'imprenditorialità: l'Agenzia nazionale marocchina per la promozione delle PMI e la Camera nazionale delle donne imprenditrici.
L’ African Development Bank Group e la European Bank for Reconstruction and Development (EBRD) hanno annunciato nell’ottobre 2023 la creazione di una task force per implementare servizi e progettualità a favore delle SMEs, anche attraverso il cofinanziamento di alcune attività. Per fare ciò la task force si concentrerà sul sostegno all’avvio di impresa, in particolare se guidata da giovani e donne, attraverso monitoraggio dell’impatto creato da queste realtà nella più ampia strategia di sviluppo economico dell’area.
Dai dati di ricerca e dai report internazionali, risulta che la difficoltà di accesso agli assets (capitali, beni, materie prime), il permanere di forti tradizioni patriarcali che regolano il ruolo sociale della donna e la carenza di sistemi di protezione sociale, vengono percepiti come fattori disincentivanti dalle donne che intendono avviare un’attività imprenditoriale.
Seppure i dati sono evidenti, mancano analisi qualitative che raccontano le motivazioni alla base delle scelte delle donne, cosa le spinge ad avviare un’attività imprenditoriale. Assenti sono i racconti di quelle donne che, dopo un periodo di transito in Italia, hanno deciso di tornare ed avviare un’attività. Quali incontri hanno permesso queste scelte e come queste vengono percepite dalla comunità di riferimento delle donne rientrate?
WE-PROPOSE parte da queste domande per offrire chiavi di lettura innovative sul tema dell’imprenditorialità femminile di ritorno in Marocco e Tunisia.